LA RICOTTA FA BENE: PROTEINE NOBILI E POCHE CALORIE

È tornata di moda la ricotta. Chi analizza i trend su Google ha notato che le ricerche sul latticino hanno raggiunto in questi ultimi mesi livelli da record. «Ricotta» è anche tra gli hashtag popolari sui social (il nome resta identico negli altri Paesi), esaltata perché leggera e salutare. In effetti, di pregi ne ha e la sua storia è antichissima. La mangia Polifemo nell’Odissea, diventa simbolo di fame atavica in Pier Paolo Pasolini, nell’episodio Ricotta del film RoGoPaG, e già si può pensare di ottenerla da proteine del latte ricavate in laboratorio da un processo di fermentazione, senza mucche.

Calcio

Una porzione (100 grammi) soddisfa quasi un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio, essenziale per le ossa. Non che sia obbligatorio inserire i latticini nell’alimentazione: la stessa quantità del minerale, intorno a 300 milligrammi, la fornisce anche una porzione di semi di sesamo (da 30 grammi).

Iodio e vitamina A

La ricotta regala iodio, la cui carenza nutrizionale è allarmante secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (la conseguenza è il gozzo). Dà anche un apporto significativo di fosforo, impiegato per la formazione di ossa e denti, e di vitamina A, utile per le difese e per la vista.

Proteine nobili

Come rimarcano i fan di TikTok, la ricotta è una buona fonte di proteine, con tutti gli amminoacidi essenziali, risultando un secondo piatto nutriente e leggero.

Ipocalorica

Una porzione di ricotta di vacca conta circa 146 calorie e di pecora 157, appena meno di una tazza di yogurt greco intero (160 calorie). Rispetto alla media dei formaggi, ha un contenuto di grassi relativamente basso: i lipidi, soprattutto saturi, sono un terzo di quelli dei formaggi stagionati come grana o pecorino.

Gli ingredienti

Attenzione agli ingredienti delle ricotte confezionate, a cui può essere aggiunta la panna, con un aumento notevole di grassi saturi, che in eccesso possono fare aumentare il colesterolo Ldl, «cattivo».

* La revisione è di Lucilla Titta, coordinatrice del programma Smartfood allo Ieo-Istituto europeo di oncologia.

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